MADAMA CRISTINA

via Madama Cristina / Piazza Arturo Graf

  • Committente
    Microtecnica
  • Tipologia
    Produttivo
    Restauro
  • Anno
    2022- in corso
  • Superficie progetto
    5000

 - Progetto vincitore del premio Templum Architettitaliani 2023 -

Il rapporto con la memoria industriale del Novecento, all’interno della città contemporanea, si trova spesso davanti ad un bivio, la demolizione e ricostruzione o il consolidamento mediante importanti opere fortemente impattanti sul tessuto del costruito.
Di questa dicotomia, l’intervento di conservazione dell’uso industriale dello stabilimento che ospita dal 1929 le attività della Microtecnica è un chiaro esempio.
L’area di intervento comprendeva due fabbricati; il primo, il più ampio e articolato, a destinazione prevalentemente direzionale contenente uffici e i laboratori e il secondo meno esteso, dedicato alla produzione. Per questi edifici si è deciso di intervenire con due filosofie differenti adattando l’approccio progettuale alle condizioni e al pregio architettonico dei due.
La palazzina direzionale sebbene si presenti con un’immagine unitaria è il risultato di una stratificazione di ampliamenti e sopraelevazioni avvenute durante il corso di oltre cento anni.
Questa tipologia di costruzione per parti, ancorché ben mascherata, presenta alcune problematiche dal punto di vista strutturale rendendo necessario un consolidamento antisismico dell’intero fabbricato.
L’intervento consiste nella realizzazione di un esoscheletro composto da quindici elementi reticolari in acciaio cor-ten alti come l’interno fabbricato e ammorsati alle strutture orizzontali esistenti, al fine di garantire un irrigidimento dell’intera struttura.
Questi elementi oltre ad assolvere il ruolo strutturale caratterizzano in modo del tutto nuovo il fabbricato; trasformato grazie a questi possenti montanti, che si integrano alla composizione architettonica della facciata, rinnova la sua percezione all’interno del tessuto urbano del quartiere e della città stessa
Il mantenimento della memoria storica, si concretizza dunque anche attraverso la denuncia dei nuovi interventi. In particolare sulla facciata principale verso piazza Arturo Graf, le strutture saranno rivestite con tre diverse tipologie di lamiere forate di acciaio cor-ten con l’obiettivo di caratterizzare i nuovi volumi costruiti; viceversa, le strutture localizzate sulle vie secondarie che circondano il fabbricato, non saranno rivestite, ostentando gli elementi strutturali anch’essi in acciaio cor-ten.
Per quanto concerne il secondo fabbricato, costruito anch’esso oltre cento anni fa e oggetto nel tempo di una serie di rimaneggiamenti e manutenzioni, anche in considerazione del minor pregio e della vocazione produttiva, si è optato per la sua demolizione e ricostruzione. Questo In un’ottica di rinnovamento delle tecnologie, per poter ospitare attività produttive in sicurezza nel rispetto delle normative sismiche e di prevenzione incendi anche in accordo con gli intendimenti della proprietà.
Il fabbricato sarà realizzato con struttura in elevazione composta da pannelli prefabbricati in calcestruzzo caratterizzati da una texture con finitura a vista stampata mediante matrici a linee verticali. Si è conservata la volumetria originaria come memoria storica del retaggio industriale dell’edificio stesso.
L’acciaio cor-ten, filo conduttore della trasformazione complessiva in questo caso evidenzia i varchi di accesso e uscita mediante una pannellatura a scansione regolare che sottolinea la verticalità dell’edificio.